Martin Jacobsen nel Salento

Martin Jacobsen sarà l'ospite d'eccezione del Quartetto Photinx.
Si esibirà in tre date nel Salento.


Il sassofonista danese Martin Jacobsen si esibirà nella provincia di Lecce in tre serate diverse insieme al Quartetto Photinx. Domenica 2 e martedì 4 ottobre suonerà a Maglie: la prima sera all'auditorium "G. Cezzi" (zona 167) e la seconda al Muligan's.

Quartetto Photinx
Antonio Cotardo (flauto)
Francesco Negro (piano)
Igor Legari (contrabbasso)
Dario De Giorgi (batteria)
                               

Il pubblico e la critica jazz sono stati più volete impressionati ed entusiasmati da ciò che è chiamato il "soffice caldo tono" (plush warm tone) di Martin Jacobsen, "l'attraente morbidezza del suono di Martin Jacobsen", "i suoi suoni candidi", "il suo sound generoso e il suo ricco fraseggio che è base del suo senso melodico", e il "suo autoritario e delicato suonare".
Il sassofonista tenore e soprano Martin Jacobsen è nato a Copenaghen, Damimarca. Ha studiato piano dal 1982 al 1984, nel 1986, guidato da una forte volontà per la musica espressiva, dopo aver ascoltato jazz per un anno, in particolare Miles Davis group con John Coltrane degli anni '50, inizia a dedicarsi allo studio del sassofono tenore.
Martin ha ricevuto poche lezioni dal mezzo tenore Tomas Franck, ma sostanzialmente è autodidatta. "Non è sempre la miglior soluzione per imparare perché puoi sbagliare, fare degli errori e in seguito devi perdere tempo a correggere una tecnica scadente. Ma d'altra parte, sforzandoti, puoi fare delle scoperte. Puoi capire ciò che è veramente importante."
L'influenza stilistica di Martin Jacobsen è Coltrane, egli si distingue dal comune gruppo di Traneites: Martin è un musicista autodidatta e sembra aver assorbito la musica di Coltrane in maniera molto individuale, ciò è evidente nel suo primo lavoro in Prestige; non c'è nessuna traccia nel suonare macho posturing and self-absorbed virtuosity di così tanti ascolti di Trane. Martin si inspira a Trane, per questo suona in maniera trattenuta, sottolineando la purezza del motivo con cura piuttosto che tagliarlo o comprimerlo per precipitarsi a quello successivo.

Nel corso degli anni '90, Martin ha lavorato con giovani jazzisti molto preparati a Copenaghen e ha collaborato con Bust'n Bloopers Big Band in cui tra gli altri artisti c'è anche Mintzer and Ed Neumeister. Nel 1995 fu seguito dal sassofonista Bob Rockwell il quale gli suggerì di trasferirsi a New York o Parigi. Martin scelse Parigi dove adesso risiede, mentre suona o registra in molte parti d'Europa con Doug Raney, Bobby Durham, Niels-Henning Ørsted Pedersen, Pierre Boussaguet, Alain Jean-Marie, Jeff Boudreaux and molti altri.
Nel 1999 ha formato un quartetto con il chitarrista americano Doug Raney, il bassista francese Gilles Naturel e il batterista americano Rick Hollander. Il quartetto ha richiamato tantissimo pubblico ovunque abbia suonato negli ultimi quattro anni.
"Penso che il primo concerto in cui mi sono esibito insieme a Doug Raney è stato nel '98, ma abbiamo raggiunto la giusta intesa solo nel '99. Ho sempre amato il bellissimo suono dark di Doug, e come se avessi un altro strumento a fiato con la sua chitarra. Questi due strumenti possono combinarsi molto bene insieme, con l'accompagnamento di Drug poi si ottiene un supporto perfetto."
Il gruppo è completato dal batterista americano Rick Hollander e dal bassista francese Gilles Naturel. "Sono due grandi musicisti non avrei potuto chiedere di meglio. Tutti i membri del quartetto sono anche degli ottimi amici - non posso stare senza di loro, se non ci fossero non saprei come fare".
Con il suo meraviglioso album di debutto nel SteepleChase, "Current State", noi tutti abbiamo la possibilità di ascoltare il suond di uno dei più attuali e brillanti gruppi jazz nel continente Europeo. Come scrive la critica di New York "Attraverso le scelte acute dell'album scritto da Jacobsen sembra che ci sia un ottimo risveglio di ciò che fa il jazz una musica vitale. E' un continuo senso di crescita e scoperta, ispirandosi al vecchio e ideando del nuovo. I suoi stessi toni, il difficile swing di "Backwater" e le sue tracce, dimostrano che egli è un compositore promettente.

Martin Jacobsen suona Selmer Saxophones e Vandoren Reeds.

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